LA RESPONSABILITA’ DELL’ARTISTA

di Bruno Lanzalone
Una possibile assunzione positiva delle espressioni
artistiche contemporanee con riferimento particolare
alla pittura, ritengo si articoli in tre direzioni.
La prima, appare rivolta, nel mondo di oggi, a manifestare
in forme diverse la complessità di una crisi , quella
del mondo contemporaneo, sempre attuale in una reiterazione
continuamente rinnovantesi di problematiche
irrisolte.
La seconda si esprime nella ricerca di ciò che dà senso.
La ricerca di soluzioni di dilacerazioni problematiche si
impone all’artista che non cada in un edonismo di maniera,
attraverso la proposizione di alternative esistenziali
permeate di autenticità e portatrici di valori.
La terza è la questione formale che racchiuda i precedenti
assunti in sintesi armoniche, anche permeati di
moderne disarmonie, in una “concordia discordantium
canonum”, in cui ogni elemento abbia senso, anche nel
suo apparente non senso e nell’apparente non senso della
sintesi complessiva. Vale la pena notare che
l’originalità ed il nuovo ad ogni costo vanno accantonati
come “vecchio ciarpame” per dirla con Marx, per
essere sostituiti dall’autentico” e da ciò che “dà senso”.
Ciò non vuole essere tuttavia condanna del nuovo
nell’arte che è sempre uno degli elementi primari della
ricerca artistica e che quando c’è ed è valido amplia il
campo delle manifestazioni artistiche a più estese possibilità,
ma vuole essere soltanto un rifiuto della ricerca
del nuovo e dell’originale ad ogni costo che porta a bizzarrie
e stranezze povere di contenuti e di autentico valore
artistico.
I tre elementi citati possono costituire una piattaforma
dalla quale una multi-direzionalità di livelli si articoli in
forme suggestive e qualificanti. Risulta opportuna allora
una visione dell’arte come rappresentazione di segni,
non esauriti in se stessi, ma che approdino ad altro e che
siano il portato non di dubbie operazioni minimaliste,
ma di feconde elaborazioni propositive. L’arte come
linguaggio espresso da immagini che colgano nel vivo la
realtà transeunte e la inseriscano in visioni interpretative
portatrici di messaggi e di valori fondanti..
In tale direzione ad esempio operarono nel corso del
Novecento le tematiche espressioniste in tutta l’energia
del loro porsi, nello scavare nelle forme esteriori,
nell’individuazione accorata di ciò che va oltre la semplice
realtà fenomenica. A tale operazione soddisfano
sia l’espressionismo di inizio secolo ( “ Die Brucke”,“
Der Blaue Reiter” ), sia l’espressionismo astratto
nelle sue varie accezioni. E’ l’ energia liberata, la creazione
allo stato puro, che si esprime, in contrapposizione
alla piatta banalità, in una fantasmagoria di forme e di
immagini di forte carica emotiva. E’ l’artista demiurgo ,
il genio creatore di nuove forme, è colui che, “
nell’eccellenza della propria umanità”, più o meno consapevolmente
apre sentieri, inserisce varchi, addita percorsi
nel comune quotidiano sentire.
La funzione dell’artista nella realtà contemporanea, può
allora essere quella di chi riaccenda , nella modernità e
nelle modalità espressive dell’arte contemporanea, valenze
perenni, che appaiono oggi offuscate, in un momento
storico travagliato da crisi profonde e annebbiate
da visioni edonistiche e materialistiche. In tale contesto ,
ora più che mai, si impone, da chiunque coltivi il germe
di un’arte viva e significante, l’uscita dalla asetticità di
chi, coltivatore esangue di pure forme, si collochi al di
fuori della storia, rivendicando il ruolo di puro
spettatore.
Scrive il filosofo Nicola Petruzzellis “L’arte non è un
giuoco, frivolo e brillante, se non per chi sia incapace di
elevarsi fino ad essa e di ascendere su pei suoi vertici…
Creatrice non di realtà, ma di bellezza, l’arte è per
ciò stesso un’alta affermazione dell’eticità dello spirito,
un’ascesa e una conquista”
(Nicola Petrruzzellis – filosofia dell’arte – Napoli –
1943 – pg. 26 ).

1 commento

  1. bell’articolo !! l’ho letto con molto interesse, mi ha colpito in particolar modo questo parte:
    ” E’ l’ energia liberata, la creazione
    allo stato puro, che si esprime, in contrapposizione
    alla piatta banalità, in una fantasmagoria di forme e di
    immagini di forte carica emotiva. E’ l’artista demiurgo ,
    il genio creatore di nuove forme, è colui che, “
    nell’eccellenza della propria umanità”, più o meno consapevolmente
    apre sentieri, inserisce varchi, addita percorsi
    nel comune quotidiano sentire.”

    …e non c’è niente d’aggiungere!


Comments RSS TrackBack Identifier URI

Lascia un commento